OSS costretti a rassettare i letti ai Medici. Insorge la UIL Fpl.

OSS costretti a rassettare i letti ai Medici. Insorge la UIL Fpl.

La situazione sta diventando insostenibile in tutta Italia. Sempre più OSS denaturati delle loro competenze e costretti a rassettare persino i letti ai Medici. Protesta la UIL FPL.

Potreste a Salerno e in tutta Italia da parte degli Operatori Socio Sanitari perché costretti a svolgere compiti che non rientrano nei dettami del loro Profilo. A scendere in campo, ancora una volta, è la segreteria aziendale e provinciale del sindacato UIL Fpl, che chiede all’amministrazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno di porre fine a quella che ormai sembrerebbe diventata una abitudine dei Medici: utilizzare gli OSS per rassettare i loro letti e altre mansioni non consone al ruolo e alla dignità dell’Operatore.

“Ci interroghiamo sull’orribile abitudine di pretendere che le attività in questione – il rifacimento del letto utilizzato dal medico per la guardia e il riassetto della stanza, con conseguente raccolta delle divise sporche – siano svolte dagli OSS” – protesta la UIL Fpl mediante una missiva indirizzata al direttore medico del presidio, Angelo Gerbasio, alla direttrice sanitaria Anna Borrelli, alla direttrice Sitra (Servizio infermieristico, tecnico e riabilitativo aziendale), Luciana Catena, e al capo del Dipartimento Materno infantile, Giancarlo Accarino.

“L’aspetto più grave è che gli operatori socio-sanitari debbano vivere in un clima complicato ed essere costretti allo svolgimenti di compiti che non rientrano nelle loro mansioni. Tanto più che tutto questo sottrae tempo al reale compito dell’oss, che è l’assistenza al paziente” – aggiungono dal sindacato.

A ciò vanno aggiunte tutte le segnalazioni ricevute dalla UIL Fpl. A quanto pare gli stessi OSS sarebbero minacciati di provvedimenti disciplinari in caso di rifiuto a svolgere compiti non attinenti al loro Profilo.

Ecco la motivazione principale dell’intervento della UIL Fpl, che ne approfitta per chiedere all’Azienda Sanitaria di Caserta lumi rispetto ai circa 200 OSS assunti da una cooperativa e prossimi al licenziamento.

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